Hugo Pratt, noto fumettista di Corto Maltese, ha definito il fumetto “letteratura disegnata”, per Claude Beylie è, invece, la “nona arte”. Molto importante è il ruolo degli editori che hanno il compito ulteriore di seguire come procede il business editoriale ed evitare di considerare, come accadeva tempo fa, i fumetti come prodotti di nicchia o da ragazzini e senza valore culturale.
Alla 34esima edizione del Salone del libro di Torino sono stati presentati i numeri, generati dall’Associazione italiana editori (Aie), che evidenziano che un libro su ogni dieci, venduto nel 2021 nelle librerie e online, è un libro di fumetti. È la prima volta che viene fatta un’analisi di settore sul settore fumetti, questa è stata un’edizione del Salone del libro di Torino molto particolare per il periodo storico attuale che deve fare i conti con la guerra in Ucraina e di cui si è parlato molto nel Salone. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha evidenziato, nel suo discorso che precede il Salone, come “Leggere rende liberi. Lo scambio di conoscenza e cultura crea ponti. I libri aprono alla comprensione reciproca e al dialogo” mentre il ministro della Cultura Dario Franceschini ha sottolineato che l’investimento sulla conoscenza è un grande antidoto contro le guerre. Se ci soffermiamo sui numeri vediamo che da quest’anno sono usciti vincitori strisce, graphic novel, manga, e che i fumetti per bambini e ragazzi hanno avuto un incremento notevole tanto da essere al 5,9% sul totale del mercato dei libri. Vediamo, invece, che nel 2019 si attestava al 2,4%, gli 11,5 milioni di copie venduti a fine 2021 sono del 132% in più rispetto al 2020 e del 256% in più del 2019. Agli inizi del 2022 il fumetto rappresenta il 12,3% dei libri che sono stati venduti con un aumento, quindi, del 10% rispetto a fine 2021. Si è notato che le edicole hanno avuto un calo di vendite di fumetti perché il pubblico si è spostato in libreria. Sono soprattutto giovani che acquistano manga per il 58,1% della spesa totale, graphic novel per il 29,7% e poi c’è una piccola parte, il 12,2%, che acquista fumetti “bambini e ragazzi 14+ della Marvel o della DC Comics. Si stima che l’acquisto di fumetti salirà nel tempo e gli studiosi di settore sostengono che sia collegato alla diffusione degli anime giapponesi, dei film hollywoodiani o delle serie tv come, ad esempio, “Strappare lungo i bordi” di Zerocalcare che, su Netflix, ha avuto un grande successo.